IL SOLE Macedone FILIPPOY MAKEDONON - FILIPPO IL MACEDONE dalla antica capitale Macedone EGE
IL SOLE
MACEDONE CON SEDICI RAGGI SOLARI (usato prima anche da altri popoli)
PER PRIMA VOLTA INTRODOTTO DA FILIPPO SECONDO - IL MACEDONE , IL RE MACEDONE (per usi macedoni)
CHE RAPPRESENTA UNIFICAZIONE DEGLI SEDICI TRIBU MACEDONI IN UNO
STATO DA FILIPPO SECONDO IL MACEDONE, IL RE DEL REGNO DI MACEDONIA
CHE PER QUELLO DAI MACEDONI DI GRATITUDINE HA RICEVUTO IL TITOLO :
>>>> IL
MACEDONE
<<<<
IL PIU GLORIOSO TITOLO CHE PUÒ RICEVERE UN RE MACEDONE DAGLI
MACEDONI.
Gli tribu macedoni secondo Filippo Macedone che lui ha unificato erano:
Adriani,
Perdiciani,
Linkistiani,
Peoni,
Odisiani,
Moesiani,
Orestiani,
Almopiani,
Elimetiani,
Halcidiciani,
Pelagoni,
Iliri,
Molosiani,
Тraci,
Dardani
e Tribali.
PRIMA DI QUESTA UNIFICAZIONE IL SOLE MACEDONE ERA CON OTTO RAGGI SOLARI.
ΒΑΣΙΛΕΩΣ ФIΛIППОY BTOРI MAKEΔoNΩN - antico alfabeto veneto . La origine dei veneti e macedone
FILIPPO SECONDO IL MACEDONE Re di Regno di Macedonia
FILIPPO SECONDO IL MACEDONE (382-336
a.C.) е re della Macedonia , regnato 359-336 a.C. . Nato in Pella, Macedonia
anno 382 a.C., erara terzo piu giovane figlio di re macedone Aminta Terzo
e della regina Euridice. Nell la giovinezza intorno 368-365
a.C era ostaggio nella citta stato Tebe. Leader in quel tempo degli polis stati In quel tempo ha ricevuto insegnamento militare e diplomatico dal Epaminonda. Generale
tebano.
Epaminonda
Qui diviene amico di comandante del Battaglione Sacro e lì aveva
appreso le tattiche militari.
Battaglione Sacro
Il Battaglione
sacro era un corpo scelto dell'esercito tebano della formato da 150 coppie
di amanti omossesualie creato, secondo Plutarco (in "Vita di Pelopida"),
dal comandante tebano Geordia , Il battaglione fu creato perché si riteneva che
ogni uomo sarebbe stato motivato a combattere al massimo delle proprie capacità
sia per proteggere il suo amante, sia per evitare di disonorarsi nei suoi
confronti.
Plutarco spiega anche la motivazione dell'impiego di questo "Esercito
d'Amanti" in battaglia:
"Quando il pericolo incombe,
gli uomini appartenenti alla stessa tribù
o alla stessa famiglia tengono in minimo
conto la vita dei propri simili; ma un gruppo
che si è consolidato con l'amicizia radicata
nell'amore non si scioglie mai ed è invincibile,
poiché gli amanti, per paura di apparire
meschini agli occhi dei propri amati,
e gli amati per lo stesso motivo, affronteranno
volentieri il pericolo per soccorrersi a vicenda."
Sempre secondo Plutarco, Gorgida schierò inizialmente le coppie del
Battaglione Sacro all'interno delle avanguardie tebane in qualità di militi
scelti, per rinforzare la risolutezza degli altri. Ma dopo che il Battaglione si
distinse nella battaglia di Tegirira,Pelopida l'utilizzò come una specie di
guardia privata. Per circa 33 anni, il Battaglione Sacro di Tebe non subì
sconfitte ed ebbe un ruolo importante nella fanteria tebana.
Il momento della sconfitta giunse durante la battaglia di
Cheronea (338 a.C.), il combattimento decisivo durante il quale Filippo II di
Macedonia e suo figlio Alessandro il Macedone posero fine all'egemonia delle
città-stato.
Filippo era stato prigioniero di guerra a Tebe e
lì aveva appreso le tattiche militari. Il resto dell'esercito tebano batté in
ritirata di fronte all'esercito di Filippo ed Alessandro, ma il Battaglione
Sacro, circondato e per nulla deciso ad arrendersi, rimase sul campo e cadde in
battaglia. Plutarco racconta che, alla vista dei cadaveri ammassati dei membri
del Battaglione, e avendo capito chi fossero, Filippo esclamò:
"Che sia messo a morte chiunque sospetti che questi uomini abbiano
fatto o subìto qualcosa di indecente"
Benché Plutarco affermi che i trecento uomini del Battaglione trovarono
la morte lo stesso giorno, altri autori ritengono che 244 perirono e gli altri
furono feriti. Una notizia confermata dagli scavi della fossa comunedi Cheronea,
nella quale furono scoperti 244 scheletri, disposti in sette file. Tale
sepoltura collettiva è indicata da un leone di pietra (scoperto nel 1818
), replica del polyandreion di Thespini.
Corto per la città stato Tebe
Fondatore di Tebe è il fenice Cadmus e gli suoi discendenti
, con un grande esercito venne a Beozia precedentemente
provincia pelasga (abitata dai bianchi) , alla ricerca di sua sorella Europa.
I resti del palazzo di Cadmus in Tebe (oggi in rovine) sono dattati da circa
1400 - 1200
a.C
Fenici agli ioni (Ionia) dell'Asia Minore ( compatrioti degli antichi
ateniesi ) trasferiscono alfabeto veneto che fenici prima prendono dagli
veneti( (Ilion -Troia). Pero gli ioni dell'Asia Minore hano aggiunto cinque nuovi elementi - Simboli per i loro usi ...
Alfabeto ionico non e più vecchio di 800 anni a.C.
.
Quindi gli antichi tebani erano di discendenza di popolo di Fenice.
La citta stato Teba e totalmente distrutta da Alessandro il Macedone
, gli abitanti uccisi e venduti come schiavi e il suo territorio diviso tra gli altri citta stato .
Prima di morire Alessandro il Macedone nel suo Testamento ordino che Tebe sia rinovata
, Chi ha dato i soldi a questo scopo.
Il re di Macedonia, Cassandro rinnova la città ma adesso senza alcuna influenza militare- politica .
La morte dei fratelli maggiori Alessandro II e Perdicca III
a Filippo gli permette di sedersi al trono macedone nel 359
a.C.
Originariamente nominato reggente per il nipote Aminta IV chi era piccolo per svolgere incarico di re
. Filippo II sarà in grado di assumere pienamente il potere.
Filippo II nel anno 366 a.C. , nel momento più difficile per la Macedonia giunse al potere, prima come
reggente ( poi si proclamo re ) mentre la Macedonia è stata attaccata da tutte le parti.
Macedonia prima
che Filippo II divenne re
Riforme nell esercito macedone fatte dall
Filippo II il Macedone
Poco dopo il suo insediamento realizzo riforme nel paese e ha introdotto un esercito permanente pagato
come la famosa falange macedone come unità di base militare, ha introdotto e la cavalleria
e diversi machinari fatti per l'assedio delle città gettando le pietre e frecce.
La sua abilità militare contribui da Macedonia diventa una potenza regionale.
l'esercito della Macedonia al tempo di Filippo il Macedone è considerato
uno delle forze armate piu forti del mondo antico. L'esercito macedone la sua arte di guerra ha dimostrato prima sotto la guida di Filippo
II il Macedone. Le inovativi tattiche militari di Filippo il Macedone sono stati i principali fattori di successo e la grandezza dell'impero macedone.
la guerra Filippo di Macedonia lo trasformo in uno stile di vita per molti macedoni che
e allora vedevano l'esercito come un lavoro a tempo parziale, è al di fuori della stagione
agricola . Ciò ha reso l'essere soldato come una vera occupazione, cosi Filippo II il
Macedone ha potuto esercitare regolarmente le suoe truppe macedoni, e in quel modo di costruire l'unità e la coesione.
In quel modo Filippo II ha creato la migliore macchina da
guerra visto
finalora, grazie al tempo e lo sforzo dedicato a innovazione e di manovre militari.
In innovazioni tattiche includono l'uso della
falange , così come gli attacchi coordinati e le tattiche tra la falange (fanteria),
la cavalleria, trattori e macchinari per il assedio. Una delle loro armi è fu: SORIOSA (in lingua macedone no ''sarisa'' che e sbagliato) - SOR e OSA
- (lancia formata da due parti, una : SOR
, l'artra :OSA ), che ha dato vantaggi offensivi e difensivi dell'esercito macedone.
La falange macedone
UNA COSA DEVE ESSERE CHIARITA, LA FALANGE COME ARMATA MILITARE , NOME
E TATTICA MILITARE ERA INTRODOTTA DALL FILIPPO II, E ERA UNA SINCRONIZZATA AZIONE MILITARE TRA FANTERIA E LA CAVALERIA E TUTTO RESTO DEL EFFETTIVI MILITARI INCORPORATI NELL
LA FALANGE MACEDONE , PER UNICO SCOPO: LA VITTORIA SULL AVVERSARIO.
elmo macedone in ferro battuto dal tempo di Filippo Macedone trovato anno
1998 nella localita Isar Marvinci - R. Macedonia
Mentre atiniessi e altri polis statvano usavando nell le
battaglie prevalemente la fanteria ,..quindi non potevano e non dovevano
esere chiamate loro armate con il nome la falange.
La tattica macedone
nella falange macedone
Filippo II di Macedonia tirò le fila e coniugò in un unico strumento bellico decenni di esperimenti tattici da quel tempo e l'esperienze delle campagne che quegli esperimenti avevano fatto maturare.
Secondo Diodoro Siculo (16.3.1-2), nel 359 a. C...
"...Flippo migliorò l'organizzazione delle sue
forze equipaggiando i suoi uomini con opportune armi da guerra, tenne manovre
degli uomini sotto le armi e esercizi
competitivi. Concepì l'ordine compatto
e l'equipaggiamento della falange
imitando l'ordine chiuso con scudi
sovrapposti dei guerrieri a Troia e fu il
primo a organizzare la falange macedone".
Per assecondare la propria ambizione, Filippo non poteva basarsi né sul tradizionale esercito macedone, né sull'ancora più tradizionale esercito oplitico delle polis
stato.
Il primo era fondamentalmente basato su una forte cavalleria aristocratica, assistita da fanterie leggere:questo era il materiale umano messo a disposizione dai latifondi della Macedonia, con alterni risultati bellici.
Sul campo di battaglia la pur ottima cavalleria pesante macedone poteva essere messa sempre in condizioni di svantaggio da un nemico capace di utilizzare a proprio vantaggio il terreno, sia chiudendo gli spazi di manovra con fanterie pesanti in ordine chiuso, sia infilandosi in luoghi dove la fanteria leggera si sarebbe trovata isolata e costretta a cavarsela da sola.
La cavalleria era, poi, incapace di affrontare direttamente la falange oplitica in condizioni normali, e quindi indecisiva nella maggior parte dei casi, oltre che impossibilitata a trovare protezione, ma al massimo un problematico sostegno, da parte della fanteria leggera.
Le polis stato suggerivano il modelo oplitico ma Filippo II non poteva né voleva ispirarsi totalmente ad esso. Il suo era uno stato unitario, mentre l'oplita proveniva da città stato
indipendenti (quindi in quel tempo ''greci'' non esistevano
, neanche quella parola esisteva , primo stato greco unitario per prima volta nell la storia 1829 con
un re austriaco , e il nome ''greci'' agli città stato indipendenti gili erano dato
piu tardi dagli romani quando erano sotto loro dominio, mentre la
Macedonia non era mai considerata terra greca dagli romani ). Al di là della differente cultura politica e sociale che ne costituiva le peculiarità, e che Filippo non aveva alcun interesse ad introdurre nel proprio regno, l'oplita era anche un combattente profondamente radicato al proprio territorio e restìo ad abbandonarlo per lunghi periodi. Con un esercito anche solo parzialmente di opliti cittadini sarebbe stato impossibile portare a compimento una strategia di conquista.
La guerra del Peloponneso, che si caratterizzò per il primo vasto impiego di mercenari, e l'avventura dei Diecimila, con la quale un piccolo esercito di mercenari si rivelò capace di sopraffare un nemico enormemente superiore di numero, suggerivano un'altra possibilità: il guerriero professionista.
Un militare di professione, reclutato su base provinciale in taxeis di 2.000 uomini l'una per ciascuna delle sei province del regno, armato e addestrato dal re, a lui fedele e a lui grato per ogni occasione di bottino che le sue vittoriose campagne militari gli avrebbero offerto.
L'accesso alle ricche miniere della Tracia mise a disposizione di Filippo i fondi necessari a finanziare la dispendiosa creazione di un'armata professionale: i contadini macedoni potevano così entrare al servizio del re ed egli poteva armarli ed addestrarli secondo le proprie esigenze.
Per quanto Filippo fosse ricco, mai però avrebbe potuto equipaggiare i propri fanti con la costosissima panoplia oplitica. Ammesso che ne avesse l'intenzione, comunque, perché suo padre Aminta aveva adottato un ateniese di nome
Ificrate, che aveva profondamente rinnovato gli opliti ateniesi rendendoli una forza più agile e leggera, ma non per questo meno letale, e soprattutto riducendone i costi di equipaggiamento.
Filippo seguì quindi le orme del fratello adottivo, ma con importanti adattamenti. Alla pelta i macedoni erano già abituati, e quindi non c'era bisogno di introdurla. Invece della corazza di lino, Filippo preferì una più consistente Thorax in bronzo, piuttosto simile a quella degli opliti. Infine, dotò i
- no gili - pezetairoi ma chetaroi
- cheta - roi (al macedone) - battaglione sciame (la fanteria pesante macedone ) di una picca lunga dai m. 4,50 a 5,40, che divenne il loro tratto più caratteristico.
Diodoro Siculo 15.44.1-3
"Da quanto si dice, dopo
aver acquisito una lunga esperienza nelle operazioni militari della guerra
persiana, egli escogitò numerose migliorie negli strumenti di guerra,
dedicando se stesso soprattutto in questioni di armi. In primo luogo, i polis usavano scudi grandi e quindi difficili da maneggiare. Egli li scartò,
facendone altri piccoli ed ovali, di dimensioni modeste, raggiungendo in
questo modo due obiettivi: conferire al corpo una copertura adeguata e
consentire all'utilizzatore dello scudo piccolo, in virtù della sua
leggerezza, di essere completamente libero nei movimenti. Dopo un periodo di
prova del nuovo scudo, la sua facilità di utilizzo ne impose l'adozione, e la
fanteria che veniva precedentemente chiamata "opliti" a ragione del
loro pesante scudo, da allora ebbero il nome cambiato in "peltasti",
dalla leggera pelta che portavano. In quanto alle lance e alle spade, egli
fece una modifica in senso opposto: di fatto incrementò la lunghezza delle
lance della metà e raddoppiò la lunghezza delle spade. L'uso pratico di
queste armi confermò le prove iniziali e dal successo dell'esperimento si
guadagnò grande fama di generale di genio e inventiva. Egl creò anche
stivali da soldato facili da slacciare e leggeri che continuano ai giorni
nostri ad essere chiamati ificratei. Egli introdusse anche altre utili
migliorie nell'arte della guerra, ma sarebbe noioso scrivere di esse".
Ificrate fratello adottivo di
Filippo II il Macedone Re di Macedonia, di ritorno dalla guerra persiana nel 374, ridusse la
protezione dell'oplita ateniese diminuendo la dimensione e il peso dello scudo,
portandolo a 50-60 cm. di diametro e sostituendo la corazza di bronzo con una di
tela di lino imbottita. Questo avrebbe reso l'oplita indubbiamente più
vulnerabile -- soprattutto contro le frecce -- ma Ificrate dotò i suoi opliti
di una lancia molto più lunga di quelle in uso: da m. 3,60 (secondo Diodoro) a
m. 4,20 (per Cornelio Nepote) contro i m. 2,10 - 2,40 o anche meno della lancia
oplitica tradizionale.
L'Oplon, da cui il nome oplita, a causa della sua forma
circolare, non è uno scudo particolarmente razionale.
Uno scudo di forma allungata, infatti, ovale o rettangolare (come ad
esempio quello dei galli e poi dei romani) rispetto ad uno scudo circolare
come l'Oplon segue meglio la forma del corpo umano e sfrutta con maggiore
efficacia il peso del materiale, al costo, però, soprattutto di un
maggiore addestramento, perché deve essere obbligatoriamente usato in
verticale.
Nell'immagine potete vedere come uno scudo ovale di area (e quindi di
peso) pari alla metà di un Oplon, ma con la dimensione maggiore uguale,
copre le stesse aree vitali del corpo umano: l'ipotesi è di un uomo alto
circa 165 cm. e di un Oplon con 90 cm. di diametro.
Uno scudo circolare è però più facile da usare, perché ha un
orientamento obbligato e l'Oplon, con il suo metro circa di diametro, da
un lato copriva più della metà del corpo umano, e dall'altro
delimitava lo spazio che l'oplita doveva occupare sul campo di
battaglia: teneva, insomma, automaticamente le distanze a destra e a
sinistra, dando un preciso punto di riferimento per l'allineamento delle
righe.
La vera innovazione dell'Oplon è però la sua impugnatura costituita da
due maniglie: una centrale, la porpax, attraverso la quale veniva fatto
passare il braccio fino al gomito, e una seconda all'estremità dello
scudo, la antilabe, che veniva afferrata dalla mano.
In questo modo il peso dello scudo era distribuito su tutto
l'avambraccio e senza questa innovazione tecnologica la tattica oplitica
non sarebbe stata possibile.
Un ulteriore aiuto a sostenere il peso dell'Oplon derivava dalla sua
forma concava che permetteva di appoggiarlo anche alla spalla sinistra.
In pratica l'oplita di Ificrate aveva circa 60 centimetri almeno di vantaggio
sugli altri opliti e poteva colpirli prima che questi giungessero a distanza
utile.
I peltasti della riforma di Ificrate non vanno confusi con i peltasti che lo
stesso Ificrate guidò alla vittoria contro gli spartani a Lechaeum nel 390 a.
C. e a quelli della guerra peloponnesiaca: i primi sono opliti, questi ultimi
vera e propria fanteria leggera da schermaglia.
PERO NON DOBBIAMO DARE MERITI DOVE NON DOBBIAMO, PERCHÈ GRAZIE A LE COSIDDETTE RIFORME MILITARI DI QUESTO ATENIESE IFICRATE
ESERCITO MACEDONE HA PERSO CONTRO GLI ILIRI E
ANCHE DOVE E MORTO IL SECONDO GENITO DI AMINTA III ,
PERDICA III IN UNA BATTAGLIA DISASTROSA ANNO 356 a.C , DOVE
MACEDONI HANO PERSO SULL CAMPO DI BATAGLIA 4000 SOLDATI .
Un'altra ispirazione tratta dall'esercito ateniese fu la costituzione, accanto ai pezetairoi, di un contingente di truppe scelte, gli ipaspisti (scudieri), che avevano molto in comune gli epileptikoi, "assaltatori", a loro volta debitori della Banda sacra Tebana.
Gli
assiri già sembra che fossero ben consci della forza delle armi
combinate. Gli stessi persiani praticavano la combinazione di
specialità sul campo di battaglia, ma non con particolare
fortuna contro i macedoni.
Schematicamente possiamo considerare quattro tipi di truppe associandole alle rispettive caratteristiche tattiche, pregi e difetti sul campo di battaglia.
specialità
forza
debolezza
Fanteria pesante
alto urto, può conquistare il terreno
non è mobile
Fanteria leggera
alto tiro, è mobile
non resiste all'urto, non ha urto, non tiene il
terreno,
Cavalleria pesante
alto urto, è mobile
non tiene il terreno
Cavalleria leggera
alto tiro, è molto mobile
non resiste all'urto, non tiene il terreno, scarso
urto
La fanteria pesante è l'unica arma che possa assolvere alla missione tattica di conquistare il terreno contro tutte le altre specialità ed è quindi necessaria sul campo di battaglia. Le altre specialità non possono resistere al tentativo, in condizioni di parità, della fanteria pesante di occupare un obiettivo ma, in virtù delle proprie qualità di urto, possono eventualmente conquistare il terreno contro le altre.
specialità
missione tattica:
conquistare il terreno
avversario
si
si
si
a situazione, però, cambia radicalmente se si considerano
altre missioni tattiche: ad esempio tenere il terreno, anziché
conquistarlo.
specialità
missione tattica:
tenere il terreno
avversario
si
no
si
no
si
LA FALANGE MACEDONE COME ARMATA MILITARE , NOME
E TATTICA MILITARE ERA INTRODOTTA DALL FILIPPO II il Macedone , E ERA UNA SINCRONIZZATA AZIONE MILITARE TRA FANTERIA E LA CAVALERIA E TUTTO RESTO DEL EFFETTIVI MILITARI INCORPORATI NELL
LA FALANGE MACEDONE , PER UNICO SCOPO LA : VITTORIA SULL AVVERSARIO.
Filippo II nell la giovinezza intorno 368-365
a.C , era ostaggio nella citta stato Tebe. In quel tempo ha ricevuto insegnamento militare e diplomatico dal Epaminonda. Generale
tebano, una parte di tale riforme sono state la base per le riforme militari nell la falange macedone.
I membri della falange macedone
erano soldati professionisti, e furono tra le prime truppe militari nella storia
di quell tipo. Filippo II ha adottato un esercizio organizzato, consentendo loro di eseguire manovre complicate molto migliori dal loro avversari.
La fanteria pesante macedoneno
gili >>> pezetairoi <<< ma chetaroi - cheta - roi (al
macedone) -battaglione sciame,
hanno combattuto in formazioni serate di 256 soldati e con una profondità di otto soldati. Il comandante di ogni formazione di 256 soldati
era posizionato all inizio di ogni 16 colonne di soldati, a suo aiutante capo nel mezzo
nell la colonna, in quell modo in caso di necesita si potevano inserire a gli lati
più soldati .
falange macedone
I soldati in falange macedone erano armati di''
SOR e OSA '' - >>>> SORIOSA <<<<
>>>>> no sarisa <<<<< - lancia con due picchi
che era lunga più di 6 metri , .....
- con un'estremità - ОSА - per pungere
(al macedone ''osa'' significa calabrone )
-
con l'altra estremità - SOR - per tagliare e castrare (un attrezzo che si usa ancora dagli macedoni per stesso scopo, di tagliare e castrare
le legna - oggi )
La lancia soriosa era portata in due parti
quali si assemblano prima della battaglia e doveva essere maneggiata con tutti due le mani.
Da vicino tali armi non erano efficaci , ma della distanza , il soldato della
falange macedone , poteva facilmente tenere i nemico dove era, senza riuscire che si avicina.
Le armi dei soldati delle prime cinque file sono abbastanza sapori della formazione,
modo che ogni volta ci fosse più di lance che obiettivi per attaccare .
La loro seconda arma era una spada corta, dopo armatura in bronzo
: per il torace, sotto ginocchiera, avambraccio , elmo e lo scudo. Lo scudo e stato allegato a fianco con una corda
che soldato sia libero nella gestione della lunga lancia - SORIOSA.
modifica ad una estremità della lancia
SOR e OSA - sezione ''SOR
'' - in spada
l'altra estremità di piccho della lancia - ''ОСА''
Filippo II non utilizzo la falange macedone come l'arma principale di attacco,
ma come uno strumento per mantenere i nemici in un solo posto mentre la cavalleria pesante macedone distruggeva ranghi degli avversari.
La cavalleria macedone ha combattuto in formazione di freccia ed era situata al lato
destro. Dopo sfondamento delle linee nemiche, la cavalleria era scortata da gli scudieri che erano
elite - fanteria che prestavano servizio come guardie del corpo al re, dopo di loro venne la falange.
Ala l'ala sinistra erano situati sempre alleati cavalieri di Tessaglia, che
hanno combattuto in formazione romboidale e era utilizzata principalmente per la difesa.
Altre unità: Copliti ,..
COP - KOP ie ( macedone ) - la lancia
LITI - volano - liti ( macedone)
COPLITI - le lancie che
volano
... gli frombolieri,
,.... gli arcieri
,.... anche la artiglieria e le macchine di assedio erano usati nell la battaglia
,........ e altri effettivi alleati.
La falange macedone aveva gaglio piccolo con solo un servo di diversi soldati.Questo ha dato grande agilita di movimento alla falange
macedone, velocità che nessuno poteva superare , In alcuni casi, gli avversari si arrendevano perche accolti non preparati
. Il nemico non poteva prevedere che la falange macedone arriverà così presto.
La falange macedone fu anche addestrata di effettuare
assalti brevi.
La cavalleria macedone
[1] "[ I nostri nemici hanno vissuto per secoli vita spensierosa
e lussuosa, noi della Macedonia con le generazioni siamo stati addestrati nell la vita dura di pericolo e guerra..
tutto sommato, noi siamo uomini liberi, e loro sono schiavi ]."cavalieri
compagni macedoni - CETAIROI -
battaglione eroi.
La cavalleria pesante macedone consisteva da compagni che erano nobili,
ed erano composte da otto battaglioni da 200 cavalieri, ma battaglione dal re aveva 300 cavalieri
che loro chiamvano - CETAIROI -
battaglione eroi. Essi erano dotati di lance - clistoni , lunghezza di 3,6-4,2 m
, ed avevano armatura pesante. Anche le loro cavalli sono stati parzialmente protette dalla armatura.
La cavalleria pesante macedone non portava scudi.
La organizzazione nel cavalleria di Tessaglia ( che poi faceva parte della falange macedone)
era simile a quella della cavalleria pesante macedone, pero portavano le lance piu corte ed erano usati principalmente per la protezione e si battevano in meno numerose formazioni nella alla sinistra della falange macedone.
Della leggera cavalleria cerano le unita cosiddette
''corieri'' che erano usati per proteggere le ali della falange macedone ed erano usati nell le missioni di esplorazione
. Cerano ancora centinaia di cavaliere degli alleati pero erano meno armati della cavalleria macedone.
Molti volevano far parte della falange macedone
delle territori conquistati , pero non sono stati accettati dagli l' ufficiali macedoni.
Le lance di argento
In sonno di Filippo Macedone è venuto un predicatore che se combate con lama d'argento vincerà tutto.
Cosi ha formato ''Le lance di argento'' che erano le sue guardie personale.
Le lance di argento
Le campagne militari di Filippo II
Macedone Re il Macedone
Benché Filippo il Macedone era giovane re si e dimostrato di essere un buon diplomatico. Ha conquistato il re degli traci con doni.
Nell anno 358 a.C. che ha battuto nella battaglia gli Illiri che occupavano nord della Macedonia
persi nel suo fratello Perdicca III e le resistenza de gi tribù locali . Con questo ha esteso il suo potere fin lago di
Ohrid.
Sul campo di battaglia ha lasciato 7.000 soldati illirici uccisi , tre quarti delle loro forze.
Ha fondato la nuova città Heraclea Lyncestis, al nord ha messo sotto controllo gli tribu macedoni: Pelagoni e Peoni e li unisce in
stato macedone. Nel 357 aC, ha conquistato la citta di Anfipolis, che gestiva le miniere d'oro nella montagna Paiac.Ha rafforzato la moneta macedone e che con questo è già
utilizzata oltre la Macedonia.
Nel 357 aC ha sposato la principessa di Molesia , Olimpia.
Nel 355 aC Filippo II Macedone conquista la citta di Crenid ,battezzando la cita in
citta Filippi ..... Ha attaccato anche gli Abderra e Maroneia al la costa della Tracia.
Nel 354 aC conquista la colonia ateniese Metone all'assedio della citta perderà l'occhio destro.
La prima resistenza seria che Filippo II il Macedone Re Macedone ha recivuto era è dagli ateniesi alle Termopili, 352 aC. In quell'anno, Filippo ha conquistato la Tessaglia.
Filippo sosteneva la lotta tra le forze aristocratiche
contro quale democratica dell polis stato di utilizzare la loro discordia . A tal scopo, con l'oro di Filippo il Macedone, sull'isola di Eubea è stato istituito partito macedone,
formata e pagata per promuovere gli interessi macedoni nella vita politica nelle citta stato.
Ma dal 352 aC al 346 aC Filippo non penetra a sud, ma andra al conquista degli regioni orientali prossimi al bacino del fiume Marica.
Del 349 aC Filippo II Macedone Re di Macedonia ha iniziato l'assedio sulla città di Olinto,
originalmente alleato macedone. gli regnanti di Olinto erano parenti di Filippo
, che avrebbe poi concludere un'alleanza ad Atene. Ateniesi non ha fatto nulla per aiutare la città
e nel 348 aC è stato conquistato e raso al terra. Nel 347 aC Philip ha conquistato quasi tutta la Tracia
.
Atene, nel frattempo, minacciata dalla conquista macedone, ha offerto la pace.
Nel 346 aC in Tessaglia entrambe le parti hanno concordato di pace.
Più tardi, l'esercito macedone entro e attraverso nord-ovest l'Epiro fino Mare Adriatico
e ha conquistato parte della Iliria. Nel 342 aC Filippo ha preso una campagna militare di successo contro gli tribu degli Sciti nel nord.
Nel 340 aC ha conquistato Perint e nel 339 aC Bisanzio, cosi impero macedone
arrivava fino al Mar Nero.
Dopo di che è tornato alla sua vecchia ambizione
-conquista degli città-stato . In questo e ha contribuito anche come una scusa e oratore ateniese Demostene che costantemente ha parlato contro Filippo II.
'' solo un barbaro e schiavo puzzolente della Macedonia '' - Demostene del libro - ''IV filipica''
Nella battaglia di Cheronea del 338 aC Filippo sconfisse gli alleati citta stato Tebe e Atene
Battaglia di Cheronea 338 aC
Battaglia di Cheronea 338 aC, ha avuto luogo vicino a Cheronea, in Beozia e fu una delle più grandi vittorie di Filippo II il Macedone Re di Macedonia. Gli Macedoni sotto il comando di Filippo
il Macedone con esercito di 32,000 soldati
sconfisse le più piccole combinate forze di Atene e Tebe e alquni altri polis stato
, introducendo con la forza l'egemonia macedone sulla città degli Stati.
Cheronea 338 a. C.
La battaglia di Cheronea combattuta dall'esercito macedone contro un esercito di citta stati è la prima nella quale vediamo in azione la tattica macedone.
Reperti archeologici rinvenuti sul luogo della battaglia permettono di ipotizzare che sia stata anche la prima in cui la falange macedone adottò le sarisse.
Per contrastare l'invasione di Filippo, l'esercito alleato aveva condotto una campagna dilatoria, ma Filippo era alla fine riuscito a costringerli a battaglia sotto l'acropoli di Cheronea in Beozia.
Questo lo schieramento dei due eserciti: alcune ricostruzioni li danno paralleli (ad esempio Johannes Kromayer in "Schlachtfelder Atlas der antike Kriegsgeschichte"), ma il corso degli eventi successivi è giustificabile se i macedoni riescono a mantenere il proprio ordine rompendo quello del nemico ed è più probabile che lo schieramento macedone si presentasse obliquo rispetto a quello greco.
L'esercito alleato si era schierato in una forte posizione, con entrambi i fianchi protetti: quello sinistro poggiava sulle pendici dell'acropoli, mentre quello destro era protetto da una palude.
In questo modo gli alleati ritenevano di potersi difendere dalla propria inferiorità in cavalleria.
Le forze degli alleati, infatti, assommavano a circa 35.000 uomini, in larga parte opliti assistiti da poche fanterie leggere, mentre i macedoni avevano sul terreno una forza lievemente minore: forse 30.000 fanti e 2.000 cavalieri.
Gli opliti alleati appartenevano a diverse polis: il contingente più numeroso doveva comunque essere quello tebano -- 12.000 uomini che tenevano l'ala destra --, nel quale era compresa la Banda Sacra, seguito da quello ateniese -- 9.000 uomini schierati all'ala sinistra --, per finire con quello delle polis minori, tra le quali Ebea, Corinto, Megara, Leuca, Corcira, che con altri 9.000 uomini circa occupavano il centro.
Le ali erano protette da due contingenti di fanteria leggera mercenaria, 2.500 per ciascuna ala.
La fanteria macedone ha comandò Filippo II il Macedone,
Mentre il giovane Alessandro ha comandò la celebre cavalleria
macedone - CETA IROI - battaglione eroi , anche se sotto la supervisione di comandanti di Filippo. erano posizionati dietro a sinistra la linea macedone.
Macedoni erano 30.000 fanti pesanti e leggeri e circa 2000
cavalleria, la prima battaglia nella quale vediamo in azione la tattica macedone.
Le fonti antiche dicono che le due parti combatterono aspramente per lungo tempo.Filippo deliberatamente ritirato le sue truppe sulla fascia destra di rompere le linee de gli polis , con la cavalleria.
Il racconto della battaglia che ci fa Diodoro Siculo, l'unico
dispinibile, anche se supportato con le scarse altre fonti disponibili, non ci aiuta molto a capire la dinamica della battaglia.
Polieno, ad esempio, riporta due versioni non perfettamente concordanti di uno stesso episodio fondamentale per comprenderla.
(IV.ii.2)
Affrontando gli ateniesi a Cheronea,
Filippo simulò una ritirata.
Quando Stratocle, il comandante ateniese,
ordinò ai suoi uomini di spingersi avanti, gridando "li inseguiremo fin nel cuore della Macedonia",
Filippo osservò tranquillamente "gli ateniesi non sanno vincere"
e ordinò alla sua falange di rimanere
serrata e solida e di ritirarsi lentamente,
riparandosi con gli scudi dagli attacchi del nemico. Quando egli con questa manovra
ebbe attirato i nemici fuori dal loro
terreno vantaggioso, e guadagnata una
superiorità, egli si fermò e, incoraggiando
le sue truppe ad un attacco vigoroso, fece
così impressione al nemico da determinare
una brillante vittoria in suo favore.
(IV.ii.7)
A Cheronea Filippo, sapendo che
gli ateniesi erano animosi ed inesperti e i macedoni
adusi alle fatiche e agli esercizi, si adoperò per prolungare l'azione,
riservando il proprio attacco principale
alla conclusione del combattimento,
a nemico debole ed esausto e incapace di sostenera la carica.
Anche Diodoro (16.86.2) ci presenta una situazione di stallo iniziale, ma non racconta di espedienti da parte di Filippo:
"una volta iniziata la battaglia fu aspramente combattuta per lungo tempo con
molti caduti per ciascuna delle parti,
sì che la lotta dava speranza di vittoria ad entrambi".
Alessandro era il primo che ruppe le linee Tebane, seguito da un battaglione coraggioso
- CETA IROI (probabilmente parenti e amici), dopo aver visto questo, Filippo ha esortato ad attaccare con furore,
e ateniesi appassionati, pero non addestrati per loro era Impossibile resistere al gli veterani macedoni.
Con il ritiro degli ateniesi i Tebani furono lasciati a combattere da sole e sono stati sconfitti.
Dopo una forte battaglia Alessandro con gli soi cetairoi è riuscito a distruggere l'unità '' bataglione sacro'' di Tebe,
Di 300 soldati , 254 soldati di quel battaglione sono stati uccisi , altri stati fatti prigonieri .
Continua Diodoro:
"Allora Alessandro, in cuore deciso a mostrare al padre
il proprio valore e secondo a nessuno in volontà di vittoria,
abilmente secondato dai suoi compagni [gli hetairoi],
per primo riuscì a rompere la solida fronte
della linea nemica e, abbattendo molti,
penetrò profondamente nelle truppe di fronte a lui.
Lo stesso successo arrise ai suoi compagni e
si aprivano varchi nella fronte nemica".
[gli hetairoi] - CHETAIROI - al macedone
anche oggi segnifica BATTAGLIONEEROI - BATTAGLIONE EROI - BATTAGLIONE DEGLI EROI ,..
Alessandro, quindi, dalla posizione occupata all'ala sinistra, muove impetuosamente all'attacco: difficile ipotizzare che si tratti di una azione concordata con il padre, né che si getti a capofitto frontalmente su una falange oplitica ordinata.
Possibile, invece, che la decisa avanzata ateniese abbia in qualche modo
scompaginato la compattezza della falange alleata: gli ateniesi
cominciarono la lotta, raggiunti probabilmente in modo più titubante
dal contingente delle polis e guardati a distanza dai tebani che, se si
muovessero nella stessa direzione, si troverebbero con il fianco destro
scoperto e, quindi, rimangono fermi o, al massimo, possono cercare di
mantenere la coesione con il centro mediante una rotazione verso
sinistra.
La crisi dello schieramento oplita si generò quindi centralmente: ed è
probabilmente qui che Alessandro indirizzò il suo attacco con la
propria cavalleria.
La battaglia iniziata ha visto finora solo uno scontro su un'ala, ma la
mobilità della cavalleria macedone permise ad Alessandro di
approfittare dell'occasione.
Prosegue Diodoro:
"I cadaveri si accumulavano, finché
Alessandro si aprì una via attraverso la
linea e mise i suoi avversari in fuga.
Allora anche il re in persona avanzò, ben
in prima linea, e non concesse il merito
della vittoria neppure ad Alessandro.
Prima fece indietreggiare le truppe
davanti a lui e quindi, costringendole
alla fuga, divenne l'uomo responsabile
della vittoria".
Il racconto di Diodoro, quindi, viene a coincidere con quello di Polieno: l'azione dei macedoni fu graduale (anche per un probabile schieramento scaglionato) ma inesorabile e dopo una fase di stallo iniziale -- voluta o non -- rovesciarono gli ateniesi.
Secondo Plutarco:
Alessandro "fu il primo a gettarsi contro la Banda Sacra tebana" (vita di Alessandro),
I membri della quale, sempre secondo Plutarco:
Dopo la battaglia giacevano morti "tutti colpiti dalle picche dei macedoni sul petto" (vita di
Pelopida).
Sembra da escludere, quindi, che il primo attacco di Alessandro fosse diretto contro la Banda Sacra: questa deve essere stata accerchiata, presa tra un attacco frontale di picchieri macedoni e uno alle spalle degli hetairoi.
Cheronea contiene in sé gli elementi che saranno tipici della tattica macedone alla base delle vittorie di Alessandro
il Macedone (Magno). ovvero la collaborazione tra fanterie8falange macedone) e cavalleria
(gli compagni macedoni - cetaeroi ) come armi combinate: la falange di picchieri utilizzata come elemento di arresto del nemico e la cavalleria come forza decisiva dello scontro: incudine e martello.
Con l'andare del tempo entrerà nel meccanismo con un ruolo più attivo anche la fanteria leggera, che a Cheronea non sembra aver avuto un ruolo particolarmente significativo.
Ma lo strumento militare macedone è già pronto a conquistare il mondo.
"[ I nostri nemici hanno vissuto per secoli vita spensierosa
e lussuosa, noi della Macedonia con le generazioni siamo stati addestrati nell la vita dura di pericolo e guerra..
tutto sommato, noi siamo uomini liberi, e loro sono schiavi ]."cavalieri
compagni macedoni - CETAIROI -
battaglione eroi.
Filippo Macedone dall suo figlio
Alessandro ha fatto abile e grande guerriero. Alessandro dall la sua tenera eta era addestrato nella vita dura di pericolo e guerra
. Filippo Macedone molte volte ha costretto suo figlio alessandro ha dormire con il leoni e serpenti, suona crudele, ma e imprtante prodotto finale.
"I cadaveri si accumulavano, finché
Alessandro si aprì una via attraverso la
linea e mise i suoi avversari in fuga.
Allora anche il re in persona avanzò, ben
in prima linea, e non concesse il merito
della vittoria neppure ad Alessandro.
Prima fece indietreggiare le truppe
davanti a lui e quindi, costringendole
alla fuga, divenne l'uomo responsabile
della vittoria".'' - Quidni davanti suo padre,... padre che dal suo
figlio ha fato un ''Leone'',.. sempre primo per esempio, a con questo Alessandro
dava a gli soi soldati macedoni e amici dava coraggio fuori del comune
, soldati macedoni che lo seguivano lealmente nelle battaglie.
Come ha definito Plutarco i Macedoni nella battaglia di
Hernea:
'' Gli ateniesi si comportano come mezzo dignita tra le bestie inferocite ''
Un'altra cosa importante è che gli macedoni si perdonavano i peccati fati uno del altro prima ogni bataglia(se avevano qualche problema non risolto tra di loro)
prima dell la ogni battaglia.
Quindi, non solo ben addestrati ma anche psihicamente preparati e motivati.
Dal glorioso Battaglione Sacro (Sacra Banda) 254 hanno perso la vita mentre 46 erano feriti ho fatti prigionieri,
mentre 1000 ateniesi hanno perso la vita. Numero totale della la citta stato Tebe non si sa ma minimo 254.
Gli macedoni hanno iniziato insultare
volgarmente gli tebani, ma Filippo Macedone gli ha fermato e ha ordinato
:
'' A MORTE SE QUALCUNO DICE CHE QUESTI UOMINI HANNO FATTO QUALCOSA IMORALE''
Caduti soldati tebani li ha seppellito sotto una statua di leone
: ''Leone di Cheronea''. Gli altri soldati tebani li ha venduto come
schiavi e co questi soldi ha instalato base militare in cita Tebe.
Da Tebe Filippo Macedone e andato in Atene dove ha consegnato gli soldati catturati della battaglia.
Per questo gesto Filippo Macedone ha ricevuto onori e una statua in grandezza naturale dagli ateniesi.
E MOLTO INTERESSANTE QUELLO CHE NELLA BATTAGLIA DI CHERONEA
HA PRESO PARTE ANCHE DEMOSTENE, IL SUO FERRERO NEMICO CHE COME SOLDATO OPLITA,
SCAPA COME CONIGLIO SPAVENTATO DAVANTI FILIPPO MACEDONE E LA FALANGE MACEDONE. Demostene e gli suoi altri seguaci scopano in Persia,
da dove COLLABORANO con gli persiani contro Filippo Macedone e la
Macedonia.
EFFETTO DELLA VITTORIA
NELLA BATTAGLIA DI CHERONEA 338 a.C.
Atene, Tebe e altri piu piccoli polis che erano sconfitti militarmente sono caduti soto dominio macedone,
PERO NON AVEVANO STATUS DI SCHIAVI E NON DOVEVANO PAGARE TASSE. All
assemblea di pace nell inverno 338/7 aC, a citta polis gli e stato
permesso liberta e autonomia PERO LIBERTA LIMITATA. Le citta polis da Filippo Macedone erano obbligati
:
ERA VIETATO :
- colpo di stato forzato
- ridistribuzione alla terra di nuovo
- cancellazione dei debiti
- liberazione degli schiavi
- exilio de gli di oppositori politici
- confisca di beni
- ritorno dei rifugiati politici
- entrata in servizio di altri Stati
- associazione in alleanze
- reciproche lotte
Attraverso l'armistizio dopo la battaglia di Cheronea,
Filippo Macedone anche se non gli ha occupato militarmente (ad eccezione di quattro basi militari in giro per l'isola
Eubea), ha raggiunto la sua ingerenza negli affari interni delle politiche e la proprietà privata dei loro cittadini, e quindi la loro posizione subordinata
( sottomessi ) rispetto ai Macedoni.
LA LEGA DI CORINTO
Nel 337 aC nell Congresso di Filippo Macedone ha esortato gli Stati regionali a Corinto, tutti, ad eccezione di Sparta. Decisero di formare la Lega di Corinto, guidati da Filippo II il Macedone. Membri della Lega hanno convenuto di non combattere tra di loro a meno che se non per soffocare una la rivoluzione .
Filippo è stato eletto leader (Hegemon) nella la campagna che Filippo Macedone prevedeva di adottare contro il nemico secolare - il potente Persia,
e a citta stato erano invitati con i macedoni per vendicare la passata occupazione della Macedonia e citta sttato da
re persiano CIR e piu tardi suo figlio CSERSES.
Filippo II il Macedone, ritiene che anche le citta stato avevano lo stesso interesse così li ha abbia chiamato che lo segono conto la Persia.
Atentato
Aver il sostegno incondizionato della Lega di Corinto, filippo Macedone inviò il generale macedone Parmenione con esercito di 10.000 soldati in Asia Minore,
e cominciò le grandi preparativi militari, ma al momento del loro corso nel 336 aC fu assassinato al matrimonio di sua figlia Europa in teatro di antica sacra citta Egea,
( da gli ocupatori greci 1925 rinominata in Vergina ) . Prima di attentato Alessandro e tornato dall'esilio, ragione che prima aveva una lite con il suo padre, Filippo, .. lite per divorzio da
sua madre Olimpia.
Atentato sul Filippo il Macedone scrito da Diodoro (16.94.3-4):
"[Pausania] pose dei cavalli alle porte
della città e si diresse all'entrata del
teatro nascondendo una daga celtica
sotto il suo mantello. Quando Filippo
dispose che gli amici del suo seguito lo
precedessero a teatro, mentre la guardia
veniva tenuta a distanza, Pausania vide
che il re era stato lasciato solo e si
precipitò contro di lui, trafiggendolo al
costato e stendendolo morto. Quindi corse
alle porte e verso i cavalli che aveva
preparato per la fuga.
Immediatamente una parte delle guardie
del corpo si affrettò al corpo del re,
mentre le altre si lanciarono
all'inseguimento dell'assassino.
Tra queste c'erano Leonnato, Perdicca e
Attalo. Avendo un buon vantaggio,
Pausania sarebbe riuscito a montare sul
suo cavallo prima che avessero potuto
catturarlo, se il suo stivale non fosse
inciampato in una vite, cadendo. Mentre
stava cercando di rimettersi in piedi,
Perdicca e gli altri furono su di lui e
lo uccisero con i propri giavellotti"
Atentato sul Filippo il Macedone
Мacedonia
dopo Filippo II il Macedone
Matrimoni di Filippo II il Macedone
Filippo però non usò solo le armi nella sua strategia di conquista. Andava particolarmente fiero anche delle sue abilità diplomatiche, e un ulteriore strumento gli veniva particolarmente congeniale: i matrimoni.
Filippo sposava una nuova moglie ad ogni guerra che intraprendeva.
Dopo la guerra contro l'Illiria sposò Phila e Audata, da cui ebbe una figlia, Cinane, famosa per le sue abilità nella caccia e nella guerra.
Conquistata la Tessaglia sposò Nicesipoli, da cui ebbe Thettalonice, e Filinna, pare una ballerina, da cui ebbe Filippo Arrideo, destinato a diventare re dopo Alessandro.
Quando acquisì il regno dei Molossi sposando Olimpiade, da cui nacquero Cleopatra e Alessandro.
Quando soggiogò la Tracia sposò la figlia del re Cotela, Meda: il biografo di Filippo, Satiro, citato da Ateneo (13-557) specifica: "Sposandola egli portava in patria una seconda moglie dopo Olimpade",
Infine sposò, per amore questa volta, la macedone Cleopatra, dalla quale ebbe una figlia, Europa, e un figlio,
Carano. Un matrimonio di troppo: da qui iniziarono i suoi problemi di famiglia, da questo primo atto d'amore scaturì la gelosia di Olimpiade e le preoccupazioni dinastiche di Alessandro.
Non oso immaginare le principesse e regine asiatiche che avrebbe potuto sposare se fosse riuscito a intraprendere il suo progetto di invasione dell'Asia.
Filippo II il Macedone ha detto:
[1] Hanno chiesto a Filippo il Macedone quale maggior parte della gente ama e quale odia di
piu, Filippo il Macedone ha risposto:
''quella gente che io posso comprare , amo di piu,..e quella gente che ho comprato
, odio di piu''.
[2] ''Se piccolo leone cresce mezzo le pecore, quando diventera grande sara solo una grande pecora''
.[3] ''Tutta la mia vita non ho voluto niente trene che città stato,
strisciano come vermi sotto i miei piedi.''
[4] ''Affronta tuo nemico occhi nell occhio ..con armi pari ..e dopo che hai vinto,
rispettalo e farlo tuo amico''
[5] '' Non ho paura io da un esercito da leoni guidato da una pecora, ho paura da un leone che guida esercito delle pecore.''
Citazioni su Filippo
Lo stoico Dionisio racconta che dopo Cheronea [Diogene di Sinope] fu catturato e condotto a Filippo. A Filippo che gli chiese chi fosse, replicò: «Osservatore della tua insaziabile avidità». Per questa battuta fu ammirato e rimesso in libertà. (Diogene Laerzio)
[Criticando la lentezza della democrazia] Noi ce ne stiamo qui seduti a non far nulla: ma quando si giace nell'ozio non si può pregare nemmeno un amico di agire in vece nostra, e tanto meno gli dei. Né c'è da stupirsi se lui, che di persona prende parte alle campagne e alle fatiche della guerra ed è sempre presente dappertutto, che non trascura mai occasioni propizie, in nessuna stagione dell'anno, riesce a prevalere su di noi, che passiamo il nostro tempo votando decreti e aspettando notizie. (Demostene)
Quando questi ultimi [Eschine e Filocrate] lodarono Filippo come un uomo abilissimo nel parlare e bellissimo da vedere e, per Zeus, ottimo bevitore, Demostene non poté fare a meno di gettare il discredito e la derisione su questi discorsi dicendo che il primo elogio era adatto a un sofista, il secondo a una donna, il terzo a una spugna, nessuno a un sovrano. (Plutarco)
Sapete certamente che la ragione principale è successo di Filippo è sempre consistita nell'arrivare per primo: con un esercito sul piede di guerra sempre pronto e sapendo bene quello che vuole, piomba a sorpresa addosso a quelli che ha deciso di colpire; mentre noi, solo quando abbiamo saputo che sta succedendo qualcosa solo allora ci mettiamo in agitazione e cominciamo a prepararci. (Demostene)
Se misuri la tua ombra, vedrai che non è diventata più lunga di quanto era prima della vittoria [la battaglia di Cheronea]. (Archidamo III)
Monete di Filippo II il
Macedone
La tragica vicenda della morte del padre di Alessandro, il re Filippo II di Macedonia. Un delitto rimasto insoluto.
Località: Macedonia
Epoca: 336 a.C.
Antefatto
Filippo di Macedonia aveva sposato Olimpiade, principessa dell'Molosia ('Epiro), stato alleato di Filippo.
Dal matrimonio era nato Alessandro.
Dopo venti anni Filippo si era sposato con Euridice, di nobile famiglia macedone.
Euridice aveva partorito una figlia, Europa, e nel 336 a.C. anche un maschio.
Di conseguenza Olimpiade non aveva più un marito e suo figlio Alessandro non era più l'erede al trono. Infuriata Olimpiade si ritirò in esilio nella sua terra, Molosia ('Epiro).
Un matrimonio solenne
Nell'estate del 336 si celebrava ad Ege (odierna Verghina), antica capitale della Macedonia, il matrimonio di una figlia di Filippo con il re dell'Molosia ('Epiro) Alessandro.
Olimpiade, madre della sposa e sorella maggiore dello sposo, vedeva svanire la possibilità che la sua famiglia vendicasse l'affronto da lei subito.
Il matrimonio venne celebrato e per il giorno dopo fu annunciato che una solenne processione avrebbe preceduto l'inizio dei giochi.
La processione e la morte di Filippo
All'alba le divinità olimpiche vennero portate in processione, tra esse una statua di Filippo. Prima di entrare nell'arena Filippo ordinò alle guardie del corpo di allontanarsi, solo un tiranno aveva bisogno di una scorta per presentarsi in mezzo al popolo. Accanto a Filippo erano due giovani principi: Alessandro, suo figlio, e Alessandro, re dell Molosia ('Epiro) il novello sposo.
All'entrata, una delle sue guardie del corpo, Pausania, si avvicinò e lo pugnalò. Fuggì alle porte della città dove dei complici stavano ad aspettarlo con dei cavalli, ma inciampò e venne raggiunto dagli inseguitori, tutti della zona montuosa della Macedonia e uno addirittura del suo paese.
La morte di Pausania
Secondo alcuni Pausania venne ucciso immediatamente dagli inseguitori, prassi che sarebbe stata seguita anche in molti altri casi di delitti eccellenti. Secondo altri venne arrestato, riportato nell'arena, interrogato e subito condannato a morte, forse con eccessiva precipitazione.
La versione di Aristotile: una storia tra omosessuali
Secondo Aristotile, che aveva vissuto a corte in qualità di precettore di Alessandro, Pausania aveva ucciso Filippo perchè oltraggiato dai seguaci di Attalo, zio della nuova moglie Euridice.
Si tratta di una squallida storia di omosessualità. Pausania sarebbe stato l'amante di Filippo. Attalo, geloso, avrebbe attratto Pausania in una cena dove, dopo averlo ridotto in stato di ebrezza, lo avrebbe fatto oggetto di violenza sessuale da parte dei suoi uomini. Pausania avrebbe richiesto vendetta a Filippo, che però non avrebbe ascoltato le sue lamentele.
Questa versione tendeva a presentare l'omicidio come fatto privato e a mettere in cattiva luce la famiglia di Euridice.
Attalo venne in seguito ucciso per ordine di Alessandro ed Euridice per ordine di Olimpiade.
Pausania ed Olimpiade: un complotto nato in Molosia ('Epiro)
Pausania era un nobile che proveniva dalle province occidentali, riunite alla Macedonia solo recentemente. In precedenza quelle terre avevano fatto parte dell'Epiro. Olimpiade, epirota di nascita, era imparentata con la famiglia di Pausania. I contatti tra i due a corte potevano essere stati frequenti e Olimpiade avrebbe potuto influire anche sulla famiglia di Pausania.
Il fatto che esistessero complici in attesa di Pausania in fuga, depone a favore dell'esistenza di un complotto organizzato e non semplicemente di un fatto privato.
La morte di Filippo avrebbe portato sul trono immediatamente Alessandro, epirota per parte di madre.
L'alternativa era che sul trono di Filippo arrivasse il figlio della macedone Euridice, il nipote di Attalo.
Con l'assassinio di Filippo Olimpiade si vendicava dell'affronto e portava sul trono suo figlio.
Secondo Giustino (IX, 7.10), Olimpiade, ritornata in Macedonia, pose una corona d'oro sulla testa di Pausania, fece innalzare un tumulo per il regicida, offrì sacrifici in suo onore, dedicò ad Apollo la spada con cui Filippo era stato colpito.
Tuttavia la gioia per un omicidio non significa che si sia partecipi dell'atto stesso.
La versione di Alessandro: Filippo ucciso dai persiani
Secondo Arriano (Spedizione di Alessandro II, 15.5), Alessandro affermò che la morte del padre doveva essere attribuita ai persiani, già in guerra con Filippo. In realtà sembra che questi se ne facessero vanto, ma potrebbe essere stata propaganda da tempo di guerra.
Chi fu il mandante?
Tante le ipotesi, ma come in altri casi di delitti eccellenti, nessuna prova. Purtroppo l'assassino, il nobile Pausania, venne ucciso durante la fuga o subito dopo essere stato arrestato, un altro schema classico. Non doveva parlare.
Василеон Александрој Македонон и го подари светот на македонците, а тие како му возвратија,.. го отруја, фамилијата му ја уништија,... а денес наместо Македонон (Македонски) го нарекуваат ''велики''
или ''the great'', додека државата на латиница му ја нарекуваат ''Мacedonia'' - Мацедониа, итн,.. а да ќе заборавев,... дозволуваат некој друг да и бира име.
Ќе се најде ли некој да ги ''подисправи'' работите?
На ден 05 - 03 - 2009, е конструирана страната на Македонија е СЕ: http://www.makedonijaese.com/. Тој ден и се смета за роденден на организацијата Македонија е СЕ.
На ден 02 - 16 - 2016, е конструирана peзepвнaтa страната на Македонија е СЕ: http://www.makedoniaese.com/
страница која е по погодна за посета со мобилни апарати кои имаат инсталирано андроид софтвер.
Уште на самиот почеток интернет страницата на Македонија е СЕ, бидејќи зборува за Вистинската Историја на Македонија со историски факти, но и актуеллни политички настани, СТАНУВА ТРН во очите на сите непријатели на Македонската Држава, ма и трн во очите на некои политички организации во Р. Македонија.
Страницата на Македонија е СЕ, е конструирана како резултат за потребите на Македонскиот Народ и друѓите да се запознаат со Вистинската Македонска Историја, политика и болното Македонско прашање.
Страницата на Македонија е СЕ е конструирана за да помогне за зачувување на македонскиот идентитет, земја, култура, јазик, право за слободен говор, мисла, движење, соживот cо другите национални малцинства во Македонија, слободно искажување и потик на искажување МА и негување на националниот идентитет како во Македонија така и во светот.
ГАСНУВА
- АЛЕКСАНДАР
МАКЕДОНСКИ
Наскоро, ПОСЛЕ ПОВЕЌЕ ОД 2200 ГОДИНИ ЌЕ ИМАТЕ МОЖНОСТ ДА ГО ИМАТЕ МАКЕДОНСКОТО СОНЦЕ НА ФИЛИП МАКЕДОНСКИ, СО ПРАВИЛЕН ОБЛИК И ЛИК, ЦЕЛОСНО ИЗРАБОТЕНО ОД УМЕТНИЦИТЕ НА МАКЕДОНИЈА Е СЕ
Македонско Име вечно нема да загине.
Глава даваме, Македонија и Mакедонско име не даваме.
Од Македонија и Алекcандрoj Македонон, славeн Василeoн Македон нема да се откажеме.
Cлава македонска ќе повратиме,
Алекcандрoj Македонон славен Василeoн Македон обожaваме,
Македонија, земја нај мила уважуваме.
Малку сме на број, ЕЈ, ХЕЈ,
силни сме во бој, ЕЈ, ХЕЈ.
ЕЈ, Алекcандрoj, OJ, OJ,
ЕЈ, Македонон, OH, OH.
Алекcандрoj Македонон славен Василeoн Македон, нас не предводи.